30/09/14

RIFUGIO CHIAMPIZZULON - lo raggiungeremo in MTB



Da Tolmezzo SS355 verso Villa Santina – Ovaro – Comeglians – fino a Rigolato (ca. 30 minuti).
Con l’auto si sale sul versante meridionale da Rigolato a “Piani di Vas”, passando per l’abitato di Ludaria; la strada è asfaltata, un poco tortuosa e a tratti stretta (meno di 10 minuti).
Raggiunto il parcheggio a q. 1250 ca. è il momento di attrezzare la bici, prepararsi e mettere in moto le gambe - da qui al rifugio sarà pressoché tutta ascesa (quasi 400 m di dislivello).

Con un tratto asfaltato si costeggia in salita la baita “Al Forcello”, entrando in un bella schiarita prativa 


.. l’erta diventa presto “corazzata” in cemento pur se dalla svolta a sinistra s'imbocca un bel percorso sterrato che punta ad oriente (segnavia CAI 228 a).

In loco  la sorgente della ben nota “Ago frescjo di Ludario”.

Proseguendo lungo la bella sterrata ci si inoltra nel bosco (particolarmente suggestivo nella stagione autunnale) con qualche tornante e brevi tratti a pendenza accentuata; il fondo è sempre ben pedalabile, talora potrà essere più incerto se ha piovuto da poco (presenza di argilla rossastra).


Di nuova realizzazione è il tratto di viabilità forestale che si prende a destra e che sale verso ovest.

nuovo bivio
Dal bivio con un paio di tornanti ed un settore a mezzacosta “vallonato” (poco più di 1 km con brevi tratti più acclivi) si continua a prendere quota e finalmente si aprono le bellissime vedute sul versante settentrionale dell’Alto Canal di Gorto, con il M. Crostis ed i colossi delle Alpi Carniche (Coglians, Chianevate); sui monti di Forni Avoltri e Sappada, l’isolata piramide del M. Tuglia...


Il tratto finale riserva un breve strappo in più ripida ascesa ma il rifugio è alle viste .. prepariamoci a godere della squisita ospitalità dei gestori
http://www.rifugiochiampizzulon.it/index.php/it/
e del meritato riposo di fronte ad un paesaggio montano fenomenale - (poi sarà divertente discesa lungo lo stesso percorso! oppure una sosta più lunga e pernottare .. chissà??)

Si tratta comunque di un itinerario stupendo, alle alte quote, indicato a bikers già preparati vista la costante ascesa che a tratti ci mette alla prova, ma mai troppo tecnico ..

Quando saranno conclusi i lavori di realizzazione della nuova viabilità forestale di collegamento al rifugio Chiampizzulon si aggiungerà questa perla alle mete raggiungibili con la MTB e ve la suggerisco vivamente; inoltre si apre un ampio ventaglio di nuovi itinerari sui quali si potrà fare dei ragionamenti (lunghe traversate fino alla Val Pesarina – verso la carrozzabile del rifugio Talm o l’itinerario forestale di Casera Ruin - oppure verso Tuglia in singletrack, fino alla viabilità montana che scende a Forni Avoltri o a Cima Sappada ... vedremo).

BUON DIVERTIMENTO !!

19/09/14

CONCLUDO DESCRIZIONE ITINERARIO "VILLA SANTINA - OVARO"


Con la descrizione del tratto iniziale si conclude la precedente trattazione del percorso “VILLA SANTINA – OVARO”, il quale funge da collegamento all’itinerario “VILLA SANTINA - TOLMEZZO” con cui, attraverso la “TOLMEZZO – CAVAZZO - VENZONE”, si può realizzare il collegamento alla Ciclovia ALPE ADRIA http://www.alpe-adria-radweg.com/it

Il percorso parte dalla periferia del Capoluogo comunale di Villa Santina, in località “Pineta” dall’area attrezzata a Parcheggio del Campo Sportivo.
Si segue verso ovest l’asfalto per un breve tratto (80 m) fino al sottopasso del rilevato della Strada Statale n° 52 «Carnica», laddove s’imbocca una strada interpoderale.


La strada sterrata è poco ondulata e ancora circondata da prevalenti conifere; dopo 300 m si svolta a sinistra verso l’attraversamento del rio Moia, quasi sempre asciutto: l’attraversamento è stato sistemato e reso fruibile al transito delle biciclette mediante guado (attenzione!). Ancora verso N si segue la strada vicinale che costeggia l’argine sul torrente Degano (300 m) e si svolta a destra prima di una breve rampa sterrata che immette nella Strada Provinciale n° 35 «di Esemon» (proseguendo si può affrontare l'itinerario CUEL BUDIN - RAVEO).
Un breve tratto asfaltato subpianeggiante parallelo al piede del rilevato della viabilità provinciale porta ad un sottopasso dal quale si accede ad una stradina interpoderale ghiaiosa che raggiunge la Strada Statale n° 355 «della Val Degano»; prima del bivio si svolta a sinistra, ove il percorso si fa notare per l’asfalto e la staccionata in legno.
La pista ciclabile sale sulla ex-sede ferroviaria che corre “a mezzacosta” con a monte l’alto muro stradale che la sovrasta; verso valle è una pendente scarpata da cui si può contemplare la valle del Degano. Il tracciato raggiunge una galleria paramassi, realizzata a protezione della carreggiata stradale, e prosegue complanare. In breve poi la pista si riallaccia ca. 20 m più in basso alla sede ferroviaria dismessa, da qui sterrata.


Il tracciato prosegue sulla ex-linea ferroviaria “Villa Santina - Comeglians”, in un bel settore boschivo poco elevato sull’alveo del torrente Degano, con murature e opere di sostegno in conci di pietra; alcuni piccoli ponti attraversano i rii Beveradors, Rial, Lucions ed il rio di San Michele.
Poco oltre il percorso raggiunge un costone roccioso strapiombante sul torrente (sono presenti gallerie militari abbandonate);  l’originaria galleria, impraticabile, è stata by-passata con un nuovo percorso di quasi 100 metri “a sbalzo” sul Degano, sotto il livello della viabilità nazionale.
Altri muri in blocchi di pietra squadrata e brevi ponti ci accompagnano fino all’attraversamento (molta attenzione!) sulla Strada Statale n° 355 «della Val Degano» in località Chiassis di Sotto, in corrispondenza della Osteria con cucina “Alpi Gortane”.



17/09/14

CARNIA BIKE ORGANIZZA PEDALATA CICLOESCURSIONISTICA

La pedalata ciclo-escursionistica non competitiva del 20 settembre potrà essere occasione per scoprire parte di un itinerario ancora poco frequentato e che si svolge con scorci caratteristici della valle del torrente Degano.


L’itinerario è parte terminale del percorso “VILLA SANTINA – OVARO” (funge da collegamento all’itinerario “TOLMEZZO - VILLA SANTINA”), con cui si è cercato di sfruttare per quanto possibile il tracciato della ex-linea ferroviaria Villa Santina - Comeglians.

La “Ferrovia Val Degano” univa l’abitato di Villa Santina a Comeglians, dopo aver attraversato la cittadina di Ovaro e fu progettata e costruita dal Genio Ferrovieri nell’inverno 1915-1916 per fini militari. Sulla tranvia i convogli viaggiavano a velocità ridotta (25 km/h), attraversando frequentemente le strade carrozzabili e avevano fermate poste a breve distanza l’una dall’altra. Riaperta alla fine degli episodi bellici nel febbraio 1920 con tre corse miste giornaliere per passeggeri e merci (1 ora e 7 minuti) cessò la sua attività nel 1935. L’armamento ferroviario era di tipo leggero, costituito da rotaie in acciaio di 20 kg/m. Le traversine erano in legno di rovere, poste con un modulo 6/8 su strato di pietrisco. Su di esse venivano fissate le rotaie con piastra in acciaio e chiavarde. Il binario era unico e a scartamento ridotto di 750 mm, ad aderenza naturale. Sulla linea vennero impiegate motrici del tipo leggero (6,9 – 12 ton), vagoncini passeggeri con tara da 6,8 – 13,75 ton, carri merci ordinari e “bilici”, carri spartineve.

Per comodità di trattazione viene descritto il percorso dal bivio di Chiassis, laddove verrà effettuato un breve ristoro nel piazzale antistante all’Osteria con cucina "ALPI GORTANE". 

Venendo meno la disponibilità della sede dell’ex-ferrovia (integrata nell’attuale Strada Statale n° 355) si è utilizzato il tracciato della Strada Comunale «di Chiassis» (in parte Strada Turistica «di Trava»). La strada, in debole ascesa per ca. 1 km fino alla frazione comunale di Chiassis di Sopra, attraversa dolci “schiarite” erbose o coltivate e più ripide dorsali boscate. Una breve sosta alla fontana con limpida acqua fresca e le vedute sulla bella valle del torrente Degano (è prospiciente il percorso dell’itinerario Esemon - Cuel Budin – Raveo) sapranno rimettere in forze i ciclisti. Ancora un breve tratto in salita fin oltre l’abitato e a seguire la sede stradale, poco ondulata e un po’ più stretta, è in discesa fino all’incrocio con la viabilità nazionale.
Prima del bivio si svolta a destra in un tratto di nuova realizzazione che conduce alla ex-sede ferroviaria. Il tracciato corre “a mezzacosta” su di una pendice boscata poco pendente, in cui si evidenzia l’attraversamento del rio Malon con un grande ponte ad arco in pietra. È il preludio ad una porzione in cui compaiono i materiali di risulta dell’attività estrattiva della ex-miniera di carbone della frazione di Cludinico (sede inattiva del più importante sfruttamento di carbone di tutta la Regione), messi a discarica lungo il pendio in località «Creta d’Oro».

Il carbon fossile nei pressi della frazione di Cludinico era già conosciuto ed utilizzato dai fabbri locali nelle loro forge. Per il fabbisogno di carbone delle ferrovie nacque uno stabilimento minerario nella zona «Vareton» che rimase in funzione fino al 1924. I lavori estrattivi ripresero in occasione del secondo conflitto mondiale (con l’impiego anche di diverse centinaia di minatori e produzione fino a qualche decina di migliaia di tonnellate di carbone) per cessare definitivamente alla fine degli anni ’50. 

Sulla miniera ci si può documentare anche in:
http://www.geoscienze.units.it/geositi/vedigeo1.php?ID_GEO=561
e alle pagg. 92 e 93 in
http://www.corradoventurini.it/cor/wp-content/plugins/page-flip-image-gallery/popup.php?book_id=19

Il tracciato prosegue “a mezzacosta” e presto si avvicina al piede di ripide pareti rocciose, in cui un breve tratto “in trincea” conduce ad una prima galleria di 99 m, ben conservata ed illuminata con impianto solare autonomo (prestare comunque attenzione alla visibilità!!). Da qui si possono vedere i primi scorci della conca smeraldina di Ovaro con, sullo sfondo, le Dolomiti Pesarine e le più alte vette delle Alpi Carniche. Allo sbocco della galleria sul tracciato sono incombenti alte pareti rocciose (a protezione della viabilità da possibili fenomeni di scendimento massi si è intervenuti in parete con reti e barriere metalliche) fino ad una seconda galleria di 12 m. A seguire, nel bosco, le pendenze trasversali sono meno accentuate, in una regolare pendice boscata “a pecceta”, molto bella.
Attraversata la strada asfaltata per la frazione di Cludinico, il ponte sul rio Furioso conduce ad un tratto sterrato che costeggia l’orto botanico del Corpo Forestale - qui anche il bivio per "LA PECORA NERA" Agriturismo e Fattoria didattica.


Il blando pendio si conforma localmente con porzioni rocciose incombenti sul tracciato ed è caratterizzato dallo scorrimento delle acque “selvagge” di alcune scaturigini fino al ponte sul rio Mulinat, ormai su strada sterrata ben percorribile. Seguono più frequenti “schiarite” erbose, preludio alle aree falciabili o coltivate alla periferia del capoluogo comunale. Il percorso, ancora attrezzato con piazzole di sosta e con una fontana, supera poi il ponte sul rio Barbaretta e quello sul rio Canonica (a volta ad unica arcata), raggiungendo le prime case dell’abitato di Ovaro e la viabilità asfaltata con l'Arco dello Zoncolan.

BUON CICLODIVERTIMENTO A TUTTI !!!

Tutte le informazioni su:

http://www.carniabike.it/

https://www.facebook.com/events/1474565892803446/