17/09/14

CARNIA BIKE ORGANIZZA PEDALATA CICLOESCURSIONISTICA

La pedalata ciclo-escursionistica non competitiva del 20 settembre potrà essere occasione per scoprire parte di un itinerario ancora poco frequentato e che si svolge con scorci caratteristici della valle del torrente Degano.


L’itinerario è parte terminale del percorso “VILLA SANTINA – OVARO” (funge da collegamento all’itinerario “TOLMEZZO - VILLA SANTINA”), con cui si è cercato di sfruttare per quanto possibile il tracciato della ex-linea ferroviaria Villa Santina - Comeglians.

La “Ferrovia Val Degano” univa l’abitato di Villa Santina a Comeglians, dopo aver attraversato la cittadina di Ovaro e fu progettata e costruita dal Genio Ferrovieri nell’inverno 1915-1916 per fini militari. Sulla tranvia i convogli viaggiavano a velocità ridotta (25 km/h), attraversando frequentemente le strade carrozzabili e avevano fermate poste a breve distanza l’una dall’altra. Riaperta alla fine degli episodi bellici nel febbraio 1920 con tre corse miste giornaliere per passeggeri e merci (1 ora e 7 minuti) cessò la sua attività nel 1935. L’armamento ferroviario era di tipo leggero, costituito da rotaie in acciaio di 20 kg/m. Le traversine erano in legno di rovere, poste con un modulo 6/8 su strato di pietrisco. Su di esse venivano fissate le rotaie con piastra in acciaio e chiavarde. Il binario era unico e a scartamento ridotto di 750 mm, ad aderenza naturale. Sulla linea vennero impiegate motrici del tipo leggero (6,9 – 12 ton), vagoncini passeggeri con tara da 6,8 – 13,75 ton, carri merci ordinari e “bilici”, carri spartineve.

Per comodità di trattazione viene descritto il percorso dal bivio di Chiassis, laddove verrà effettuato un breve ristoro nel piazzale antistante all’Osteria con cucina "ALPI GORTANE". 

Venendo meno la disponibilità della sede dell’ex-ferrovia (integrata nell’attuale Strada Statale n° 355) si è utilizzato il tracciato della Strada Comunale «di Chiassis» (in parte Strada Turistica «di Trava»). La strada, in debole ascesa per ca. 1 km fino alla frazione comunale di Chiassis di Sopra, attraversa dolci “schiarite” erbose o coltivate e più ripide dorsali boscate. Una breve sosta alla fontana con limpida acqua fresca e le vedute sulla bella valle del torrente Degano (è prospiciente il percorso dell’itinerario Esemon - Cuel Budin – Raveo) sapranno rimettere in forze i ciclisti. Ancora un breve tratto in salita fin oltre l’abitato e a seguire la sede stradale, poco ondulata e un po’ più stretta, è in discesa fino all’incrocio con la viabilità nazionale.
Prima del bivio si svolta a destra in un tratto di nuova realizzazione che conduce alla ex-sede ferroviaria. Il tracciato corre “a mezzacosta” su di una pendice boscata poco pendente, in cui si evidenzia l’attraversamento del rio Malon con un grande ponte ad arco in pietra. È il preludio ad una porzione in cui compaiono i materiali di risulta dell’attività estrattiva della ex-miniera di carbone della frazione di Cludinico (sede inattiva del più importante sfruttamento di carbone di tutta la Regione), messi a discarica lungo il pendio in località «Creta d’Oro».

Il carbon fossile nei pressi della frazione di Cludinico era già conosciuto ed utilizzato dai fabbri locali nelle loro forge. Per il fabbisogno di carbone delle ferrovie nacque uno stabilimento minerario nella zona «Vareton» che rimase in funzione fino al 1924. I lavori estrattivi ripresero in occasione del secondo conflitto mondiale (con l’impiego anche di diverse centinaia di minatori e produzione fino a qualche decina di migliaia di tonnellate di carbone) per cessare definitivamente alla fine degli anni ’50. 

Sulla miniera ci si può documentare anche in:
http://www.geoscienze.units.it/geositi/vedigeo1.php?ID_GEO=561
e alle pagg. 92 e 93 in
http://www.corradoventurini.it/cor/wp-content/plugins/page-flip-image-gallery/popup.php?book_id=19

Il tracciato prosegue “a mezzacosta” e presto si avvicina al piede di ripide pareti rocciose, in cui un breve tratto “in trincea” conduce ad una prima galleria di 99 m, ben conservata ed illuminata con impianto solare autonomo (prestare comunque attenzione alla visibilità!!). Da qui si possono vedere i primi scorci della conca smeraldina di Ovaro con, sullo sfondo, le Dolomiti Pesarine e le più alte vette delle Alpi Carniche. Allo sbocco della galleria sul tracciato sono incombenti alte pareti rocciose (a protezione della viabilità da possibili fenomeni di scendimento massi si è intervenuti in parete con reti e barriere metalliche) fino ad una seconda galleria di 12 m. A seguire, nel bosco, le pendenze trasversali sono meno accentuate, in una regolare pendice boscata “a pecceta”, molto bella.
Attraversata la strada asfaltata per la frazione di Cludinico, il ponte sul rio Furioso conduce ad un tratto sterrato che costeggia l’orto botanico del Corpo Forestale - qui anche il bivio per "LA PECORA NERA" Agriturismo e Fattoria didattica.


Il blando pendio si conforma localmente con porzioni rocciose incombenti sul tracciato ed è caratterizzato dallo scorrimento delle acque “selvagge” di alcune scaturigini fino al ponte sul rio Mulinat, ormai su strada sterrata ben percorribile. Seguono più frequenti “schiarite” erbose, preludio alle aree falciabili o coltivate alla periferia del capoluogo comunale. Il percorso, ancora attrezzato con piazzole di sosta e con una fontana, supera poi il ponte sul rio Barbaretta e quello sul rio Canonica (a volta ad unica arcata), raggiungendo le prime case dell’abitato di Ovaro e la viabilità asfaltata con l'Arco dello Zoncolan.

BUON CICLODIVERTIMENTO A TUTTI !!!

Tutte le informazioni su:

http://www.carniabike.it/

https://www.facebook.com/events/1474565892803446/

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